Sindrome del colon irritabile e dieta FODMAPs

La SINDROME DEL COLON IRRITABILE, denominata anche COLITE SPASTICA o IBS, consiste in una serie di disturbi intestinali cronici.

La diagnosi si basa sulla presenza di sintomi, come:

  • Dolore e crampi addominali
  • Stitichezza, diarrea o alvo alternante
  • Gonfiore addominale, rumori addominali eccessivi (borborigmi)
  • Muco nelle feci
  • Affaticamento e debolezza

Importante escludere altre condizioni che possano giustificare questi sintomi, tra le quali celiachia, sensibilità al glutine, intolleranza al lattosio, al fruttosio, reazioni avverse all’istamina, ad alcool o ad eccesso di caffeina o altre sostanze stimolanti.

Lo stress nervoso incide notevolmente. Tale interferenza è giustificata dalla grande innervazione presente a livello intestinale e dalla produzione di mediatori chimici importanti per il sistema nervoso, tipo serotonina, che si verifica nell’intestino.

Un’alterazione della flora batterica (Microbiota) può essere sia la responsabile che la conseguenza della sindrome del colon irritabile.

Una caratteristica delle persone che soffrono di colon irritabile è quella di avere una spiccata sensibilità intestinale (IPERALGESIA VISCERALE). L’iperalgesia viscerale consiste in un’aumentata percezione del dolore alla distensione della parete intestinale dovuta al gas prodotto.


Cosa si intende per FODMAPs?

Il termine si riferisce a sostanze alimentari che presentano un alto grado di fermentazione (Fermentable Oligosaccharides, Disaccharides, Monosaccharides And Polyols)

Sono carboidrati a catena corta, scarsamente assorbibili a livello dell’intestino tenue e che vengono fermentati rapidamente dalla flora batterica intestinale determinando richiamo di acqua e produzione di gas. Questo comporta l’insorgenza di sintomi tipici del colon irritabile.


Quali sono i carboidrati FODMAPs?

I carboidrati interessati sono alcuni zuccheri semplici, alcune fibre alimentari e alcuni zuccheri a catena corta.

Oligosaccaridi:

  • Fruttani contenuti in aglio, cipolla frumento, orzo, segale, etc.
  • Galattani (legumi come fagioli, lenticchie, soia, etc.)
  • Disaccaridi come il lattosio presente nei latticini freschi e in cibi confezionati

Monosaccaridi:

  • Fruttosio contenuto in frutta, miele, sciroppo di mais, etc.
  • Polioli o polialcoli (come sorbitolo, mannitolo, xilitolo e maltitolo), presenti nella frutta come le mele, avocado, fichi, pesche, prugne, etc. o in alcuni alimenti confezionati.

Per migliorare i sintomi, la FODMAPs-Diet prevede l’esclusione o meglio la riduzione di tutti questi zuccheri contemporaneamente.

Ogni individuo riesce a sopportarne un quantitativo complessivo variabile. Per la maggior parte dei soggetti la presenza dei FODMAPs non determina problemi anzi, in quanto fibre fermentabili, partecipa alla salute dell’intestino.

Nel caso di soggetti con COLON IRRITABILE o che comunque presentano una fermentazione addominale o una sensibilità a livello intestinale eccessiva, una regolazione della assunzione dei FODMAPs risulta importante per una riduzione dei sintomi.

Non esiste una indicazione dietetica standard valida per tutti.

È interessante come una dieta a basso contenuto di FODMAPs determini una riduzione dei sintomi ed anche una migliore funzione intestinale non solo nei soggetti con prevalenza di diarrea, ma anche nei soggetti stitici. Capita infatti spesso che soggetti stitici aumentino consumo di cibi ricchi di certe fibre con scarsi risultati.

Prima di pensare ad una dieta FODMAPs è importante conoscere i sintomi e le abitudini di vita del soggetto ed escludere cause di alterata funzione intestinale, intolleranza al lattosio o altre malattie organiche.

Anche una disbiosi o una SIBO (sindrome da sovracrescita batterica intestinale) vanno valutate e corrette, per evitare una eccessiva fermentazione di base.

Una volta raggiunto un maggior grado di benessere si possono reintrodurre nella dieta alcuni cibi per verificare quali sono meglio tollerati.

Una dieta FODMAPs come una dieta senza glutine va mantenuta, a parte nel caso della celiachia, il meno possibile e deve essere molto varia, per non determinare un peggioramento del microbiota che delle fibre fermentabili si nutre. 


Alcuni alimenti ricchi di FODMAPs

  • latte e derivati freschi
  • cereali come frumento, orzo, segale e loro derivati
  • alcuni frutti e verdure: carciofi, cavolfiori, aglio, cipolla, mele, angurie
  • frutta disidratata
  • funghi
  • alcuni legumi: fagioli, lenticchie, etc.
  • alcuni semi oleosi: anacardi e pistacchi
  • dolcificanti di sintesi presenti in alcuni cibi, come le gomme da masticare
  • sciroppo di mais
  • miele

La DIETA deve essere limitata nel tempo e concordata con esperto della nutrizione

Considerando che lo stress è quasi sempre concausa dei sintomi evitare regimi dietetici troppo rigidi.

L’attività fisica, invece, deve far parte di un programma globale mirato sulla persona, così come le metodiche antistress.                                                                                                                                                                                          


AUTORE

Fabio Diana

Medico chirurgo, specialista in medicina interna e medicina dello sport, esperto in alimentazione.

Le informazioni riportate sono indicative e NON costituiscono in nessun modo terapie e cure mediche per la risoluzione di malattie, disturbi e/o altre patologie della salute.

La visita medica tradizionale rappresenta il solo strumento diagnostico per un efficace trattamento terapeutico e che gli eventuali suggerimenti contenuti nel sito vanno intesi come meri consigli di comportamento, non sostitutivi della visita medica.