LA FITOTERAPIA e l’utilizzo di integratori vari (minerali, vitamine, aminoacidi, funghi)
Che cosa è la Fitoterapia
La fitoterapia è la disciplina medica che consente un corretto uso di piante medicinali e loro derivati, in relazione alle proprietà farmacologiche dei costituenti chimici presenti, per prevenire o curare malattie, o per il raggiungimento di uno stato di benessere.
- Non fa parte delle medicine alternative, ma è una branca della medicina.
- È entrata tra gli insegnamenti universitari di medicina.
- La fitoterapia si colloca all’interno della farmacologia.
A cosa serve
Serve per prevenire o curare malattie o per il raggiungimento di uno stato di miglior benessere.
A chi può servire
I principi attivi presenti nei prodotti fitoterapici presentano azioni, ormai dimostrate da migliaia di articoli scientifici, che permettono di utilizzarli sia in prevenzione che nella cura di alcune malattie, da soli o associati alle normali terapie farmacologiche.
La fitoterapia è una attività medica in quanto è importante conoscere come funzionano i principi attivi presenti nei prodotti di derivazione erbale e le possibili interferenze con eventuali terapie farmacologiche associate. Ad esempio, importante sapere come integratori a base di ginseng o di Ginkgo biloba possono interferire con gli anticoagulanti.
Inoltre la fitoterapia può influire in modo importante sul miglioramento dello stato di benessere, per aumentare i livelli di energia o le difese immunitarie.
Le situazioni che possono trarre vantaggio da queste terapie sono moltissime.
Circa i 2/3 della popolazione mondiale utilizza erbe medicinali, con differenze importanti, da un paese all’altro.
Come si svolge
Va utilizzata seguendo metodi diagnostici e terapeutici classici della medicina scientifica.
Il medico deve fare quindi una anamnesi e una visita adeguata, conoscere i farmaci che il paziente sta assumendo, e valutare tipo di integratore e dosaggio e tempo di utilizzo. Come per un qualsiasi farmaco.
Deve anche conoscere effetti collaterali conseguenti ad utilizzo degli integratori. Il ginseng ad esempio può dare agitazione in particolari soggetti.
Gli integratori possono essere usati:
- da soli, come primo approccio o per maggiore efficacia (difese immunitarie)
- in associazione ai farmaci di sintesi per potenziarne l’azione, o perché il farmaco di sintesi può essere il completamento di una terapia prevalentemente naturale (antidiabetici e resveratrolo, arabinossilano e chemioterapia).
Non è quindi una terapia alternativa ma una terapia che può essere utilizzata da sola o, in casi più complicati, associata all’utilizzo dei normali farmaci.
“La fitoterapia è diventata disciplina medica a tutti gli effetti perché è stato possibile applicare il metodo della verifica scientifica alle conoscenze della medicina popolare, fino al punto di poter disporre di prove di efficacia” (Firenzuoli, 2005).
Ormai per moltissimi prodotti fitoterapici si conosce il meccanismo di azione. Ad esempio la Boswellia serrata, pianta utilizzata per combattere l’infiammazione, agisce ad opera degli acidi boswellici inibendo la lipossigenasi, con ridotta sintesi leucotrieni e riduzione dell’infiammazione.
Questa frase fa capire come si è passati dall’utilizzo di una pianta in medicina popolare all’utilizzo in modo scientifico, conoscendo come funziona, in che problematiche utilizzarla.
Già oggi molti farmaci, anche potenti come i chemioterapici utilizzati nella cura dei tumori, derivano in realtà da piante. Un esempio è la pianta del taxus, da cui deriva uno dei più potenti ed efficaci farmaci utilizzati per la cura dei tumori.
Oggi si parla anche di BIOFARMACEUTICA VEGETALE, perché diventa importante non solo sapere come un prodotto fitoterapico funziona, la dose da utilizzare, i possibili effetti collaterali e la possibile interazione con i farmaci, ma anche fornire la pianta in modo tale che il principio attivo sia assorbito in modo adeguato.
