Cosa fare in caso di intolleranza al lattosio

Innanzitutto, si deve distinguere tra malassorbimento del lattosio ed intolleranza al lattosio.

Nel primo caso, MALASSORBIMENTO, anche se l’H2 breath test al lattosio risulta positivo, il deficit di lattasi non comporta comparsa di sintomi evidenti. 

Questi potrebbero però comparire in periodi in cui la flora batterica subisce dei problemi (antibiotici, diete inadeguate, stress).

Nel secondo caso, INTOLLERANZA, il deficit si associa a uno o più di questi sintomi clinici (dolore addominale, gas addominale, nausea, diarrea o a volte anche stitichezza, rumori intestinali).


Il deficit a livello intestinale dell’enzima lattasi, quello che è in grado di digerire il lattosio introdotto con la dieta, è variabile ed i sintomi possono dipendere dal quantitativo di lattosio assunto.

In rapporto all’intensità dei sintomi e al livello di positività del test, la dieta potrà essere priva di lattosio (massimo 1 gr al giorno) o a basso contenuto di lattosio (massimo 10 grammi al giorno).

I sintomi conseguenti all’assunzione di un pasto contenente lattosio possono essere eliminati o mitigati dalla contemporanea assunzione di integratori a base dell’enzima LATTASI, lo stesso che manca negli intolleranti.

Se ne deve assumere 1 capsula prima e 1 durante il pasto contenente lattosio. Da considerare che esistono in commercio integratori a diverso contenuto di lattasi, e quindi il numero di compresse da assumere potrà essere diverso.


Alimenti e lattosio

L’assunzione di latte o derivati (mozzarelle, yogurt, panna, …) delattosati, è consentita.

Non dimentichiamoci comunque che esistono soggetti molto sensibili a livello intestinale e soggetti che reagiscono alle proteine del latte più che al lattosio, ai quali anche questi prodotti potrebbero dare fastidio.

Quindi, la persistenza dei sintomi dopo una dieta senza lattosio deve comunque far ricercare la presenza contemporanea di altri problemi come celiachia, malattie infiammatorie intestinali (IBD), glutens sensitivity o sindrome del colon irritabile (IBS).

Importante considerare che molti cibi confezionati possono contenere non solo latte o derivati del latte, ma soprattutto latte in polvere o siero del latte in polvere, che presentano un contenuto anche 10 volte superiore di lattosio rispetto al latte normale.

Per questo motivo un po’ di burro può essere ben tollerato, mentre 2 biscotti contenenti latte in polvere possono creare problemi.

Quindi attenti alle etichette. Se non si è allergici alle proteine del latte, la scritta “può contenere tracce di latte” non è rilevante.

La presenza in etichetta di latte in polvere, lattosio, siero di latte, siero di latte in polvere, latticello o panna ne controindica assolutamente il consumo.

La presenza di burro di cacao o burro chiarificato, acido lattico o lattato (E270, E 325-326-327) non comporta problemi.

Evitare latte, panna, formaggi freschi, burro.

Sostituire il latte con latte di riso, soia, mandorla, avena, farro, miglio, o simili, sempre che non esistano altri tipi di intolleranza associati o celiachia o reattività crociata con pollini (sindrome orale allergica).

Un piano alimentare adeguato va valutato assieme al medico o al dietologo.

Si possono consumare latte e derivati del latte delattosati ma anche formaggi stagionati (parmigiano reggiano di 24 mesi di stagionatura) trentingrana, emmenthal, vezzena, pecorino stagionato, caprino stagionato, gorgonzola.

Il parmigiano reggiano, il grana padano o il trentingrana ed anche il pecorino o caprino stagionato sono praticamente privi di lattosio.

Questi latticini possono essere utilizzati anche per fornire adeguato apporto di calcio con la dieta. Questo vale soprattutto nei bambini e ragazzi in crescita e nelle donne in gravidanza ed in post-menopausa.


Prodotti a rischio contenuto lattosio: 

  • Prodotti industriali in genere
  • Sughi pronti (in particolare pesto), salse, condimenti vari
  • Caffè solubili, caffè al ginseng
  • Gelati, caramelle, cioccolato
  • Pane e altri prodotti da forno (biscotti, bretzel, torte, paste, crackers, grissini, …)
  • Dadi da brodo
  • Bevande
  • Zuppe pronte
  • Insaccati
  • Preparati per dolci
  • Farmaci o Integratori

IL LATTOSIO IN LATTE E DERIVATI

ALIMENTO Contenuto di lattosio
(g/100 g o 100 ml)
Latte di mucca scremato 4,7
Latte di mucca parzialmente scremato 4,6
Latte di mucca intero 4,5
Latticello (siero del latte) 4,1
Latte privo di Lattosio (Zymil, Accadì ecc.) 0,5
Latte in polvere intero 35,1
Latte in polvere magro 50,5
Latte di pecora 4,4
Latte di capra 4,2
Latte di bufala 4,9
Yoghurt intero 3,2
Yoghurt parzialmente scremato 3,3
Yoghurt scremato 3,1
Yoghurt magro alla frutta 3,1
Kefir 3,6
Panna 3,1
Burro 0,6
Margarina 0,6
Fiocchi di latte 2,6
Cheddar (formaggio inglese morbido) 0,23
Mozzarella vaccina 1-2
Formaggio caprino 1,5-2
Crescenza 1,5-2
Ricotta romana di pecora 3,2
Ricotta fresca vaccina 4,0
Crema Bel Paese 3,2
Taleggio 0
Gorgonzola 0
Fontina 0
Provolone dolce 0
Pecorino 0
Parmigiano Reggiano 0
Grana Padano 0
Formaggino (tipo MIO) 6
Parmigiano grattugiato 0,15

Items. I temi della nutrizione. Gli alimenti, Aspetti tecnologici e nutrizionali – Istituto Danone 1997 | Items News. L’intolleranza al lattosio. – A. Notarbartolo – Istituto Danone – 1998 | Items. I temi della nutrizione. Gli alimenti, Aspetti tecnologici e nutrizionali – Istituto Danone 1997 | L’intolleranza al lattosio. – A. Notarbartolo – Istituto Danone – 1998 | SSN Società Svizzera di Nutrizione – Berna, 2013


AUTORE

Fabio Diana

Medico chirurgo, specialista in medicina interna e medicina dello sport, esperto in alimentazione.

Le informazioni riportate sono indicative e NON costituiscono in nessun modo terapie e cure mediche per la risoluzione di malattie, disturbi e/o altre patologie della salute.

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